UN GIORNO DI SURF A LEVANTO
Sono le 7 di mattina di un giovedì di ottobre, come tutte le mattine mi alzo per andare a lavorare, faccio colazione e vado, come solito, a buttare un occhio al mare.
Arrivo sul lungomare già soddisfatto della giornata che si prospetta soleggiata ,quando il mio sguardo incontra l’orizzonte e vedo che non è una linea perfetta, la mia giornata migliora ulteriormente perché tutto questo vuole dire che ci sono onde….
Infatti le onde ci sono e pure belle grosse, come diciamo noi un paio di metri, sulla lineup ci sono già una ventina di surfisti mattutini, e ogni minuto arrivano macchine cariche di tavole, sarà sicuramente una giornata un po’ affollata, però quando Levanto sfodera queste condizioni la selezione si fa da sola, i principianti nella scogliera a sinistra della baia e i più esperti al centro e a destra della baia .
Sono le sette e mezza quando inizio a pianificare la mia giornata, sono sicuro che il mare non diminuirà fino a tarda serata e per questo decido di aspettare fino a metà mattinata per entrare, quando il vento sarà diminuito e il sole sarà più caldo, comodità da local.
Così decido di avviarmi al lavoro, quando ricevo la chiamata di Marco che mi dice: com’è?……sono già in autostrada con Giovanni e Oliver! Io rispondo: onde c’è ne sono, secondo me bisogna aspettare un’oretta che molla un po’ il vento….Marco: te che fai??? Io: entro verso le dieci alla Gritta così sono da solo….Marco: allora ci vediamo in mare poi andiamo a mangiare al campeggio tutti insieme……e così finisce la telefonata.
Marco , Giovanni e Oliver sono surfisti toscani con i quali ho condiviso il mio passato di atleta, per questo ogni volta che ci ritroviamo e sempre piacevole fare una surfata e una bella mangiata insieme.
È arrivata l’ora di andare a lavorare, per fortuna ho un lavoro che mi permette di prendermi qualche ora libera sopratutto quando riesco a programmare la giornata in anticipo, visto che oggi le previsioni del mare sono praticamente infallibili a tre giorni.
Mentre faccio il mio giro per cantieri, continuo a vedere macchine con tavole che arrivano dall’autostrada, arrivano come il solito da tutta Italia e non solo, ma non mi preoccupo perché sò che dove vado io a surfare non viene mai nessuno.
Dopo questa dura giornata di lavoro……. Sono circa le dieci e mi avviò per il mio checkpoint del mare, appena arrivo al parcheggio sopraelevato al mare lo scenario che mi si presenta è sopra le mie aspettative, sembra di essere in California ,ci sono tavole ovunque furgoni anni 60 gente in Skate che scorrazza sul lungomare, ma sopratutto il vento è calato e ci sono delle onde perfette con il sole. Butto uno sguardo al mio spot preferito e vedo che nonostante la baia sia invasa da surfisti la mia sarà una giornata in solitaria come piace a me.
Cerco un parcheggio più vicino possibile a dov’è l’accesso allo spot, parcheggio e in 20 secondi sono già pronto con la muta e la tavola sotto il braccio per buttarmi in mare.
Arrivo sulla spiaggia e quando sono difronte alle onde capisco che sarà una giornata non facile ma sicuramente epica, le condizioni sono infatti impegnative, butto uno sguardo al Nadia, lo spot subito prima, e vedo che ci sono tre persone sul picco, non c’è dubbio sono proprio Marco ,Giovanni e Oliver.
è quasi l’una …devo uscire per mangiare, mi giro verso il Nadia per controllare se gli altri sono usciti e vedo che non c’è più nessuno, prendo l ultima onda ed esco. Corro alla macchina, mi cambio e chiamo Marco al telefono, sono pronti per andare a mangiare, così li raggiungo e appena li vedo capisco che è stata per tutti una grande giornata di surf.
Ci avviamo verso il ristorante pronti a coronare questo momento con una bella mangiata, birra a fiumi e cozze alla marinara per tutti, ognuno parla delle migliori onde prese e dopo un caffè fra battute e risate ci ritroviamo al parcheggio pronti a salutarci con la speranza di rivederci presto per un altra dura giornata di lavoro come questa.